Degli studi universitari, hanno dimostrato più volte la realizzazione di un sistema economico basato al 100% sulle energie rinnovabili.
Gli studi di questa università si basano sul funzionamento delle batterie di accumulo fotovoltaico, sui pannelli fotovoltaici e sugli elettrolizzatori. Questi tre dispositivi sono in grado di produrre energia al 100% pulita.
L’idrogeno verde può essere ritenuto una valida alternativa dell’ idrogeno standard. Non possiamo trovarlo in natura ma può essere prodotto dalle fonti di energia rinnovabile, che ci permette di produrre energia pulita senza aumentare l’inquinamento dell’aria.
L’idrogeno verde può essere utilizzato in molti settori diversi e ci può aiutare a supportare i processi di decarbonizzazione. Per rendere sostenibile questo processo, l’idrogeno deve essere prodotto da fonti completamente rinnovabili, come un impianto fotovoltaico, ad esempio.
Nell’analisi di cui abbiamo parlato sopra, emerge chiaramente che il settore del fotovoltaico, con la sua installazione di impianti fotovoltaici, si configura come la principale risposta alle sfide energetiche in corso. Secondo le proiezioni, è plausibile ipotizzare che entro il 2030 tale tecnologia rappresenterà il 32% del mix elettrico globale, raggiungendo addirittura il 76% entro il 2050, con una capacità installata complessiva stimata di circa 63.000 GW.
Il Governo italiano ha prontamente risposto a questa situazione emanando un decreto mirato a eliminare le aliquote sugli oneri di sistema per un totale di circa 6 milioni di euro, destinato alle piccolissime e piccole imprese. Queste misure mirano a proteggere le imprese di dimensioni più contenute, mentre sono le grandi aziende, che operano nel libero mercato e presentano elevati consumi di energia elettrica, a subire un impatto significativo sul loro fatturato.
Diverse aziende produttrici stanno già adottando misure drastiche per mitigare gli effetti di questi aumenti, come la riduzione o la sospensione della produzione. Questo comportamento potrebbe costituire una seria minaccia per la ripresa economica post-pandemia.
È quindi fondamentale adottare soluzioni di efficienza energetica in questo contesto, al fine di ridurre i costi energetici e contemporaneamente garantire indipendenza dalla rete e una maggiore sicurezza energetica. Le imprese che possono contare sulla flessibilità offerta dall’auto-produzione e da fonti di energia di riserva, o che sono in grado di adattare agilmente le proprie fonti di approvvigionamento, si trovano in una posizione più favorevole.
Queste prospettive ambiziose pongono le basi per nuove iniziative e interventi concertati, i quali saranno inevitabilmente richiesti ai governi di tutto il mondo nei prossimi anni. Tale impulso verso il fotovoltaico come fonte predominante di energia elettrica è destinato a catalizzare ulteriori sviluppi nel settore e a stimolare azioni concrete, fungendo da volano per l’accelerazione di politiche e strategie energetiche globali.
Recentemente è emersa la notizia di un significativo aumento del costo dell’energia, registrando un aumento del 29,8% a partire dal 1° ottobre 2021. Questo incremento si aggiunge a quello verificatosi solo alcuni mesi prima, tra la primavera e l’estate, con una percentuale del 9,9%.
Conclusione: La strada per la decarbonizzazione
L’Italia potrebbe raggiungere gli obiettivi generali di decarbonizzazione entro il 2030, continuando a puntare sul fotovoltaico. Il fotovoltaico e le energie rinnovabili sembrano essere l’unica vera alternativa alla decarbonizzazione sul mercato italiano, se facciamo riferimento a dei dati concreti e alla situazione attuale.